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La mobilità intelligente e sostenibile: i furgoni elettrici sono sempre più vicini

Cominciamo questo articolo con due affermazioni apparentemente un po’ banali e retoriche, ma necessarie per fare il punto della situazione attuale e cominciare a indagare su quali possono essere le prospettive future nel settore della mobilità, in relazione, soprattutto, al settore dei veicoli commerciali, in generale, e dei furgoni elettrici, in particolare.

Che l’inquinamento atmosferico sia una delle cause principali di mortalità nell’era moderna non v’è dubbio; tra inquinanti che danneggiano direttamente il nostro organismo e gas che contribuiscono ad aumentare l’effetto serra e mettono in pericolo il nostro pianeta, non si sa da che parte rifarsi

Il comparto dei trasporti è una delle principali fonti di emissioni nocive e una svolta in ottica “green” è, quindi, non solo auspicabile, ma necessaria e indispensabile, prima che i danni causati all’ambiente negli ultimi decenni diventino irreversibili.

La mobilità elettrica e i mercati di riferimento

Ogni anno ci si ritrova sempre a dicembre ad annunciare che l’anno in arrivo sarà quello che segnerà la svolta definitiva tra la mobilità termica e quella elettrica; la verità, però, è che prima del 2020/2025 molto probabilmente poco si muoverà, anche se è prevista una costante crescita del mercato; incentivi, creazione di infrastrutture e nuovi modelli di furgoni elettrici che arrivano sul mercato, sono tutti segnali di un percorso in pieno svolgimento, ma che ancora non ha avuto il suo boom.

Diversi sono gli approcci, a seconda del mercato a cui ci riferiamo.

Italia

Se analizziamo quelli di Europa, Stati Uniti e Italia, ci accorgiamo che il nostro paese è il meno capace di interpretare la rivoluzione culturale della mobilità elettrica. I dati UNRAE, infatti, fotografano in modo spietato la situazione: l’incremento di vendite di veicoli elettrici nel 2017 corrisponde a un misero +0,1% rispetto al 2016. Il nostro Belpaese è, dunque, e sembra voler restare, il fanalino di coda del mondo Occidentale.

Europa

Un po’ meglio va l’Europa, che si ritrova, però, spaccata in due, tra un Nord che si dimostra ecologico e innovativo e presenta mercati in movimento e un Sud, con l’Italia in cima alla lista, che stenta a decollare.

Nonostante questo esistono esempi di sperimentazioni e progetti innovativi che riguardano anche il settore dei veicoli commerciali, per i quali Daimler Trucks è il protagonista indiscusso, con la produzione di furgoni elettrici come eVito ed eCanter, già marcianti sulle strade del Vecchio Continente.

Stati Uniti

Completamente diversa, invece, la situazione negli Stati Uniti, che hanno nella California lo Stato trainante di una rivoluzione culturale già in pieno svolgimento. Tesla, ad esempio, l’innovativa azienda che da anni ha puntato tutto sull’elettrificazione dei mezzi di trasporto, guida la classifica dei produttori e mette in campo progetti davvero straordinari, come l’avveniristico Tesla Semi, il grande truck completamente elettrico, con un’autonomia dichiarata di 800 km.

Anche Daimler, però, dice la sua anche oltreoceano, con innovazioni altrettanto interessanti, come Jouley, la versione elettrica dell’immortale scuolabus giallo americano che entro un paio d’anni dovrebbe arrivare sulle strade americane.

Nissan

Un altro player che si sta distinguendo in questo settore è sicuramente Nissan, storico marchio giapponese che fa parte del gruppo Renault dagli anni ‘90.

È lei che produce quello che tra i furgoni elettrici è sicuramente il più venduto: l’eNV200, vincitore del titolo di “Miglior Veicolo Commerciale del 2016”, che vanta un’autonomia di 170 km, più che sufficienti per gli spostamenti in città.

Furgoni elettrici: vantaggi e svantaggi

Ovviamente corriamo il rischio di ripeterci, ma il vantaggio principale dei furgoni elettrici è ovviamente la drastica riduzione di emissioni nocive, che, se consideriamo che stiamo parlando di mezzi di trasporto che viaggiano tutto il giorno per poter effettuare consegne e trasporti, si rivela particolarmente significativa.

Altro vantaggio da non sottovalutare è rappresentato dai minori costi di manutenzione, poiché una volta messo in strada, il furgone elettrico viaggia senza dover fare il fastidioso “tagliando” a cui devono essere sottoposti i veicoli commerciali con motore termico. L’unica componente che davvero deve essere manutenuto è il pacchetto di batterie, vero cuore pulsante del veicolo.

Da non scordare, infine, che i veicoli elettrici hanno accesso a tutte le ZTL, caratteristica che può diventare fondamentale quando per lavoro si consegnano pacchi in città.

 

Sotto il profilo degli svantaggi il primo della lista è rappresentato indubbiamente dal costo d’acquisto del veicolo, solitamente proibitivo, anche se ultimamente stiamo assistendo a un ridimensionamento di quei prezzi una volta davvero irraggiungibili.

Ultimo problema, e con questo concludiamo, è l’autonomia di cui sono dotati i furgoni elettrici, ancora limitata, soprattutto se si devono affrontare i lunghi tragitti, svantaggio che impedisce i trasporti extra-urbani, limite che in questo settore si fa sentire con prepotenza.

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Category: Furgoni allestiti

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